PERCORSO IMMAGINI DONNA

Con FABRIZIO CARMENATI

 

 C’è un momento in cui si avverte la necessità di rimettersi in discussione attraverso un’analisi del passato e del presente per immaginare a costruire un futuro diverso sia nella vita che nel lavoro.

In particolare nell’arte è necessario ricercare continuamente modalità espressive diverse sulla base del nostro modello culturale ma evitando di diventarne prigionieri continuando a realizzare opere secondo un cliché con le stesse tecniche e gli stessi soggetti, ignorando i cambiamenti culturali in atto in un sistema globalizzato.

Altro aspetto da considerare è la relazione tra le diverse arti e i diversi modelli espressivi come la fotografia, il cinema e la musica che possono interagire con la pittura ed esaltarne l’aspetto creativo anche attraverso gli strumenti di computer grafica che l’evoluzione tecnologica ci mette oggi a disposizione.

Da un incontro nel 2019 con l’amico Fabrizio Carmenati, in una conviviale Lions, rispetto ad una possibile relazione tra alcune sue foto e la mia pittura, nasce il Percorso Immagini Donna che costituisce una prima produzione in cui si colgono e vengono esaltate espressioni diverse di sguardi e di atteggiamenti.   

La mia produzione artistica precedente ha rappresentato un modello espressivo tradizionale ispirato agli impressionisti francesi. I numerosi paesaggi realizzati all’aria aperta, le nature morte, le figure, i murales e la grafica, hanno costituito un bagaglio di esperienza tecnica ed espressiva preziosa per sperimentare questo nuovo percorso.

Gianni Turina

 

 

 ll vociare dei commensali presenti faceva da cornice ad una cena tra amici.

Come spesso accade, si parlava di tutto, del più e del meno.

Non ricordo per quale circostanza il mio amico Gianni iniziò a parlare di fotografia, condividendo con tutti noi al tavolo, un suo punto di vista che innalza, a suo parere, l'immagine fotografica ad un percorso associato all'arte.

Con garbo l'ho guardato negli occhi, annuendo con grande soddisfazione quella sua considerazione e, per me, che mi sono regalato sin da giovanissimo, ore ed ore alle riprese sia fotografiche che cinematografiche, allo sviluppo delle pellicole, alla stampa, ascoltare quanto diceva Gianni era come rimmergermi nella mia camera oscura rubata nel bagno di casa.

Il mio professore di estetica fotografica del CSC di Roma, un giorno mi fece un regalo unico, ben superiore ad un voto da lui dato ad una stampa.

Mi disse che il più delle volte partecipavo alla vita non con i miei occhi ma con qualcosa che era più vicino ad un 50 mm.

Ancora oggi, nonostante le migliaia di fotogrammi da me esposti e i milioni di pixel adoperati, mi rendo conto che non potrei vivere senza il piacere di utilizzare la luce per descrivere una immagine fotografica.

Conosco Gianni non solo come amico ma ho sempre ammirato in lui la sua sensibilità nell'usare i colori su una tela, riuscendo con pochi tratti a trasmettere a chi osserva il quadro le stesse emozioni con le quali il suo cuore faceva scorrere la mano.

Come potremmo tutti noi vivere senza che ci vengano regalate emozioni?

Quanto sarebbe arido il nostro spirito se anche il più piccolo gesto quotidiano non fosse comunque e sempre fonte di emozioni?

Pittura e fotografia, fotografia e pittura.

Smisi di mangiare e, prendendo fiato, per evitare brutte figure, chiesi a Gianni se era tecnicamente possibile lavorare in forma pittorica una fotografia.

Senza rendermi conto regalai a Gianni un entusiasmo che con fatica cercava di nascondere; abbracciò la mia idea e non smise di parlare di questa se non perché una voce dietro di noi ci invitava a concludere la nostra cena, da terminare in una sala vuota senza alcun vociare ma colma della nostra voglia di iniziare un nuovo percorso artistico.

Fabrizio Carmenati